Cantar Maggio (Un mio ricordo del soggiorno in Italia)

2001年5月17日(木)
 

 

- Siam venuti a cantar maggio....!! - nel buio, cominciavamo cosi' ogni volta che eravamo davanti a una nuova casa.

- Ecco, anch'io sono venuta qui a cantar maggio. - dicevo fra me e me, gridando questo brano ad alta voce. La notte in campagna era tanto scura che non vedevo neanche i miei piedi.

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Dal 29 aprile fino al primo maggio, ho soggiornato presso la casa di Cathy (che era la mia insegnante d'italiano ed amica cara) per partecipare al cantar maggio: e' una festa tradizionale delle campagne attorno a Vicchio, un piccolo paese tranquillo dove nacquero Beato Angelico e Giotto.

Quando Cathy mi invito' a partecipare al "Cantar Maggio" era un giorno di marzo. Sembrava che per Cathy fosse una cosa molto importante e piacevole, perche' d'allora in poi ogni volta quando parlava del Cantar Maggio, i suoi occhi brillavano. Poiche' sono una persona molto curiosa e mi piace tanto cantare, decisi subito di parteciparci anche se non avevo le idee precise su quel "Cantar Maggio"; pensavo che si trattasse di una rappresentazione di canto in un locale pubblico. Cathy diceva soltanto che al cantar maggio si canta tutta la notte, e le persone che ci partecipano, devono vestirsi in modo tradizionale: niente fuseaux, niente blue-jeans.

La mattina del 29 aprile, mi alzai un po' piu' presto del solito, per cercare la mia gonna piu' lunga che non avevo portato da tanto tempo ed il mio scialle grande che mi era stato regalato dal mio Neko (il mio maritino carissimo); mi domandai a lungo cosa sarebbe stato piu' adatto tra gli stivali bassi e le scarpe da donna; andai a comprare una borsetta ed un dizionario tascabile (perche' non avevo che quello grande); feci le valigie ed il bucato. Cosi' ero tanto occupata che non mi dispiacque assolutamente che Cathy fosse venuta a prendermi con una mezz'ora di ritardo; infatti non avevo ancora finito la colazione.

Quel giorno faceva caldo, ed era bel tempo.

- Siamo fortunate. - dicemmo.

Cathy aggiunse che doveva essere cosi' per cantare maggio.

Dalla citta' di Firenze ci vuole un'ora in macchina per arrivare a casa di Cathy. Facendo la strada sentivo il cambiamento dell'aria e del paesaggio; fuori Firenze non c'era l'aria pesante dovuta dall'inquinamento e tirava un vento fresco; non c'era neanche il traffico tremendo invece si vedevano le graziose strade alberate e le colline verdi. La casa di Cathy si trova al di la' di Borgo S. Lorenzo, nel mezzo al verde; attorno a quella casa c'erano dei campi fioriti che mi rendevano allegra. Mi piace la natura. Immaginai un po' di abitare in un posto simile con il mio Neko ma ripensai subito:

- Senza macchina, sarebbe molto difficile abitare qui.

Dal paese di Cathy, non ci sono tanti mezzi di trasporto; inoltre, da quella casa, la stazione ferroviaria si trova un po' lontano per arrivarci a piedi. Mi domandavo come se la cavassero i bambini senza macchina pero' seppi dopo che, la' vicino, si puo' facilmente fare l'autostop.

Dalla casa di Cathy per arrivare a Vicchio, ci vogliono circa 10 minuti in macchina. La' abitano sua madre, sua sorella, suo cognato e tanti amici suoi; e con loro formammo un gruppo del cantar maggio. Sembrava che ci fossero tanti altri gruppi che partecipavano anche loro al "Cantar Maggio".

Fui meravigliata che gli amici di Cathy e la sua famiglia fossero tutti simpatici. Abitando a Firenze pensavo che gli italiani di citta' fossero un po' troppo orgogliosi senza motivo, chiassosi, chiacchieroni, troppo generosi con se stessi che non potevo fidarmene, e che invece fossero molto severi a criticare gli altri; percio' piu' abitavo a Firenze, piu' mi dispiacevano. (Per esempio, non mi piace affatto il dottor Bruni, che era allora l'addetto dell'ufficio IX del Ministero degli Affari esteri, perche' cambiava sempre le sue parole da un momento all'altro, fino a tal punto che noi borsisti dovevamo telefonargli spesso per confermare le stesse cose.) Ma gli italiani di campagna: per esempio, il marito di Cathy: Lorenzo e gli amici suoi sono gentili e non sono ficcanaso percio' mi sono piaciuti tanto. Cosi' quando qualcuno mi domandava se mi piacesse "l'Italia", evitavo le generalizzazioni e rispondevo:

- E' molto difficile da dire. Non mi piace Firenze, ma mi piacciono Genova e Bologna ed i paesi attorno a Firenze.

Di sera, dopo aver cenato, Cathy ed io uscimmo per raggiungere gli altri membri del gruppo. Lorenzo e' una persona troppo modesta che insiste' per rimanere a casa dicendo di essere troppo stonato per cantare con le altre persone; neanche Cathy riusci' a persuaderlo a partecipare alla festa e dovemmo lasciarlo solo.

Facendo la strada passammo per Vicchio e prendemmo Marco, il marito di Paola che non poteva partecipare alla festa perche' sfortunatamente aveva preso l'influenza. Marco e' un buon amico di Cathy ed era il nostro suonatore di chitarra. Andammo in un locale. La' c'era tanta gente, c'erano anche alcune bambine truccate ed ornate di fiori. Cathy mi presento' tutti i suoi amici; ma poiche' ce ne erano tantissimi, non riesco a ricordarmi del loro nome. Ma grazie al cielo, neanche tanti di loro riuscivano a ricordare il mio perchio' non mi sentivo in colpa di non riuscire a memorizzare il nome e la faccia dei compagni.

Il nostro gruppo era formato da una quarantina di persone, fra cui c'erano una decina di bambini piccoli. Secondo Cathy, era il primo anno in cui partecipavano bambini (e partecipa anche una giapponese?) quindi i bambini non erano tanto sicuri di aver memorizzato le parole dei canti quanto me.

Partimmo con le proprie macchine ma neanche a quel momento capivo esattamente come funzionava il "Cantar Maggio".

Dopo aver viaggiato 10 o 15 minuti, parcheggiammo le macchine in una strada di campagna. Dovevamo camminare senza fare rumore per fare una sorpresa a qualcuno. Ma quello sforzo era inutile perche' i cani abbaiavano con tutta la loro forza guardando quel gruppo strano. Facemmo la strada nel buio profondo; era gia' tardi; neanche la luna ci faceva luce, non potevo essere sicura dove stessi camminando e stavo sempre per cadere; nel cielo le stelle brillavano tranquille come se se ne fregassero di tutte le cose terrestri.

Davanti a una casa colonica con un cortile illuminato ci fermammo; ed il nostro capo, improvvisamente, comincio' a cantare a voce molto alta.

- Eccoci giunti a questa abitazione......!!!!

Mentre lui urlava, i bambini ed io, ci avvicinammo a quella casa per approfittare della luce per leggere le fotocopie dei versi del canto di maggio. Appena il capo fini' l'introduzione, tutti noi cominciammo a cantare:

- Siam venuti a cantar maggio
qui sull'uscio della sposa......!!!!!!!!!!

Mi spaventai perche' i maschi del nostro gruppo cantavano con tono basso, le femmine cantavano con tono alto, i bambini cantavano secondo il loro gusto e tutti gridavano ad altissima voce quindi eravamo un gruppo musicale molto strano. Dovetti seguire solo la voce di Cathy che si trovava spesso accanto a me, se no mi sarei confusa da morire influenzata da tutti gli altri.

- Ma Lorenzo non doveva essere modesto!! - pensai; perche' in realta', c'erano tante persone stonatissime nel nostro gruppo. Ed il piu' stonato cantava ad alta voce essendo spesso accanto a me: mi sembrava una tortura sentirlo.

Gli abitanti di quella casa uscirono uno per uno, per guardarci bene. E alcuni di loro rientrarono in casa poi tirarono fuori una tavola grande con qualche bottiglia di vino e dei dolci, forse perche' avevamo cantato (gridato??) quel brano di richiesta:

- Ragazzine preparate
uova fresche e buon prosciutto
pane fresco se ne avete
vino bono perche' s'ha sete!!!

Dopo aver cantato un'altra canzone: "Il toro di Massalto", cominciammo a mangiare ed a bere. Io, a quel punto, non riuscivo a mangiare per niente, perche' non sapendo cosa sarebbe stato offerto, avevo mangiato tanto a cena ed avevo anche lavato i denti prima di uscire, mentre Cathy mangiava tranquillamente dei dolci. Cominciammo a cantare di nuovo, i bambini cominciarono a ballare ed anche gli adulti la fecero. E' una festa molto allegra a cui devono partecipare tutti. Parlavamo con gli abitanti di casa ed auguravamo buon maggio. Dopo aver fatto gran chiasso, salutammo quella famiglia che ci aveva ospitato poi salimmo di nuovo in macchina.

Alla seconda casa, facemmo una assoluta sorpresa. La coppia che abitava in quella casa non era stata avvisata per nulla quindi non ci aspettava per niente. Cominciammo con "il Maggio di Scarperia" e ripetemmo tante volte quel brano:

- Ragazzine preparate .............!!!!!!!!!!!!!!!!

Dopo qualche minuto, quella coppia apri' la porta ed entrammo dentro. Nella sala, alzammo la voce e continuammo a cantare quel brano, mentre la signora cercava gentilmente pane, prosciutto, vino ed acqua che erano forse le provviste per il finesettimana.

Appena apparve il cibo sulla tavola, cominciammo ad attaccarlo come delle iene affamate. Allora, vidi Cathy mangiare una gran fetta di prosciutto con il pane. Anche lei mi trovo' e disse:

- Mangia! - ridendo: era molto allegra.

Fissavo il prosciutto, pensai che era certamente molto buono ma non avevo ancora fame sfortunatamente. Volli chiedere a Cathy perche' riusciva a mangiare tanto in quel momento anche se non era riuscita a finire che mezza porzione a cena; infatti mi ero preoccupata un po' del suo poco appetito. Ma senza pronunciare questa domanda, esclamai dalla gioia:

- Ecco perche' non hai mangiato tanto a cena. Volevi risparmiare il tuo stomaco per questo momento! - fissando Cathy che aveva una fetta di prosciutto in bocca.

Ero felice d'aver trovato una risposta possibile, ma Cathy ed i suoi amici attorno scoppiarono a ridere. Non so perche' ridessero tanto ma eravamo allegri per tutta la serata.

Dopo aver fatto l'ultimo attacco ad una pizzeria accanto alla stazione di Vicchio, ritornammo a casa per riposare. Era la prima serata del "Cantar Maggio".

Marie

Ti scrivero' !

2001年5月16日(水) 雨/曇り
 

 

Caro 日記うぇぶ、

  Grazie per avermi offerto questo spazio.
Cerchero' di scriverti ogni sera, ma non so se ce la faro' o no.
Ciao! A presto (forse a domani...)!!

bacini! Marie


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